LE PROVE NON DISTRUTTIVE (PND)
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LE PROVE NON DISTRUTTIVE (PnD)
Nella pratica corrente, le "Prove Non Distruttive" (PND) si riferiscono a metodi che utilizzano principalmente mezzi di natura fisica per indagare sull'integrità, compattezza, natura o composizione di materiali, manufatti e sui risultati di alcune lavorazioni, senza alterare o distruggere il campione in esame.Per semplificare e rendere più chiaro, le "Prove Distruttive" invece si riferiscono alle metodologie generalmente adottate nei laboratori di prove materiali per determinare le caratteristiche meccaniche, chimiche o metallografiche dei materiali attraverso l'uso di campioni e provette.I mezzi di indagine più comuni utilizzati per le PND includono gli ultrasuoni, i campi magnetici ed elettromagnetici, i liquidi penetranti, l'emissione acustica, le radiazioni penetranti ad alta energia, le emissioni termiche, ecc.La storia dell'applicazione di questi mezzi di indagine nell'industria è relativamente recente, con alcune tecniche che hanno trovato origine o sviluppo simile nel campo della diagnostica medica.Un esempio storico è rappresentato dalla radiografia, seguita dalla termografia e da altre tecniche ancora in fase di sviluppo.In Italia, le PND hanno acquisito una presenza concreta solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Prima di allora, pochi esempi di applicazione erano limitati principalmente a laboratori di ricerca o a processi produttivi specifici, focalizzati principalmente su metodi radiografici e magnetoscopici.Lo sviluppo e l'adozione diffusa delle PND negli anni '50 e '60 sono stati influenzati principalmente dall'interesse per le applicazioni delle tecnologie avio-nucleari (in particolare l'uso di radioisotopi) e dal contemporaneo affermarsi, in Europa e negli USA, delle apparecchiature a ultrasuoni.Le ragioni che hanno spinto l'industria a utilizzare in modo stabile questi nuovi mezzi e metodi di prova includono l'esigenza di prodotti affidabili con un alto valore tecnologico, la sicurezza degli impianti di processo, le considerazioni di sicurezza sociale, il contenimento e il controllo dei costi in relazione agli elevati investimenti.Come risultato di questo progresso, i metodi e le attrezzature per le PND non solo soddisfano le crescenti esigenze dell'industria, ma offrono anche nuove opportunità di applicazione.Un'ampia gamma di applicazioni industriali delle PND può essere suddivisa in tre settori principali:
- Settore della ricerca: qui le PND vengono utilizzate per esaminare il comportamento dei materiali o degli impianti in scala ridotta, impiegando sia apparecchiature standard che arrangiamenti particolari di componenti. I metodi utilizzati variano da semplici a più avanzati scientificamente.
- Settore della media industria: in questo settore, che include officine di costruzione di materiali, produzione di apparecchi e componenti, cantieri di costruzione, ecc., le PND vengono utilizzate per il controllo dei materiali e delle lavorazioni sia durante l'esecuzione che al termine della costruzione. Di solito vengono impiegati metodi tradizionali e apparecchiature facilmente reperibili sul mercato.
- Settore della grossa industria: in questo settore, che comprende la produzione in serie o continua, vengono impiegate apparecchiature o componenti appositamente progettati o adattati per il controllo continuo dei pezzi direttamente sulla linea di produzione, utilizzando sistemi automatizzati o meccanizzati.
Tra i vari metodi di PnD quelli più diffusamente impiegati nell’industria sono:
- esami radiografici, Tomografici e gammagrafici; (RX)- esami ad ultrasuoni; (US)- esami con liquidi penetranti; (PT)- esami magnetoscopici; (MT)- esami ad emissione acustica; (AT)- esami ad induzione elettromagnetica, detti anche con correnti indotte; (ET)- esami con estensimetria; (ST)- esami con termografia; (TIR)- esami visivi. (VT)
Settori delle PnD